Migrazioni

Disco d’esordio di un Trio in perenne movimento

Un titolo particolare per il primo album del Lokomotive Trio, composto da Tommaso Folchetti al piano, Mario Mazzenga al contrabbasso e Giulio Marcelli alla batteria. 
Il concetto di migrazione, aperto a molteplici accezioni, spiega bene l’idea del disco, registrato tra la fine di aprile e gli inizi di maggio di quest’anno nello studio ArteSuono di Udine, sotto la direzione tecnica di Stefano Amerio. Citiamo per prima cosa il luogo della registrazione e l’ingegnere che ha curato la parte tecnica poichè chi ascolterà questo lavoro avrà subito la cognizione di un suono davvero molto interessante, frutto non solo dell’impostazione dei brani dei musicisti, ma anche del contributo e della competenza, soprattutto in fase di missaggio, che Amerio riversa in ogni registrazione che segue direttamente.
Ma torniamo al titolo del disco e alla filosofia di base del progetto: migrazioni. La specie umana, si sa, nella sua lunga storia iniziata alcuni milioni di anni fa ha sempre manifestato una forte propensione alla migrazione, a spostarsi cioè dai luoghi di origine per andare alla ricerca di nuovi territori. Le popolazioni sono sempre state indotte era ad allontanarsi dal proprio gruppo per andare alla ricerca di spazi liberi e di nuove esperienze. Da qualsiasi prospettiva lo si voglia osservare, l’uomo ha il bisogno innato di migrare, da un luogo, da un altro uomo o verso un altro uomo, da se stesso…
Forse è proprio questo quello che vogliono raccontarci Tommaso Folchetti e il suoi compagni di viaggio con le loro composizioni:  << Abbiamo concepito questo lavoro tenendo in mente una sorta di linea parallela tra partenza e ritorno, entrambe vissute come necessità, cercando di aprire gli occhi al mondo e riportando ciò che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo nella nostra dimensione intima, quasi familiare, di uomini e di musicisti. Più semplicemente, abbiamo raccontato, forse non sappiamo bene cosa di preciso, ma abbiamo iniziato a farlo…>>
Sette i brani originali del disco Migrazioni, tutti di grande ispirazione, dove improvvisazione e contaminazione con sonorità mediterranee superano le gabbie tradizionali della musica per raggiungere, forse, un “non luogo” e “un non tempo” , in cui la libertà musicale è la chiave di tutto. 
Le musiche del trio sono sicuramente molto vicine a quelle che possono essere alcune sonorità della musica contemporanea europea: atmosfere viaggianti, che spaziano tra il Mediterraneo ed i Balcani, dal freddo nord al profondo sud di questo  continente, dalle montagne alle profondità del mare. E il jazz si trasforma in tal modo in qualcosa di diverso, di nuovo, di ancora possibile.
Provenienti da diverse esperienze artistiche, i tre musicisti trovano proprio nella diversità il giusto equilibrio e la tensione  emotiva più appropriata per esprimere la loro individualità musicale. Che si tratti di improvvisazione o meno, il materiale melodico che passa tra le loro mani si trasforma in un work in progress interessante e dinamico, volto sempre a cercare angoli in penombra in cui la luce che arriva è intima e affascinante. 

L’appuntamento con il LokoMotive Trio è per il 18 luglio, seconda serata di anteprime Atina Jazz, che presenterà in esclusiva il nuovo progetto musicale prodotto dall’etichetta JazzOff Collection e da Rai Trade.